2024-02-04 Visita alla Villa Reale di Monza (MB)

Un cartellone in metropolitana può ricordare che a pochi km dalla nostra Milano c’è una vasta reggia tutta da scoprire (Monza gareggia con Pavia come città misconosciuta ai milanesi).

In particolare, si propone un bonus: 100 pezzi di arte e design contemporanei!

A questo punto, sebbene da buon milanese non abbia mai amato molto i Savoia e in particolare Umberto I, e stimerei di più i monzesi se nel solenne Tempio Espiatorio aggiungessero una statua di Gaetano Bresci o almeno un ricordo dei morti ammazzati nel ’98 da Bava Beccaris, l’interesse è scattato. Anche perchè con il Passante Monza dista davvero un quarto d’ora di treno circa da molte stazioni (non solo Garibaldi, Centrale e Greco Pirelli: anche Lambrate, Forlanini, Tibaldi, Romolo..) ed è peraltro già inclusa nel mio abbonamento interurbano.

La Reggia (questo il sito completo) ha subìto estesi restauri negli ultimi decenni, che l’hanno portata a essere una magnifica sede di eventi artistici; splendida anche la vista sui Giardini Reali e sul Parco al di là di questi, nonché sul “cannocchiale” di viale Cesare Battisti dall’altro lato.

Il percorso espositivo comprende i due piani nobili, rispettivamente assegnati ai regnanti e a parenti e ospiti: al II piano nobile, l’appartamento con vista sul viale era riservato al Principe di Napoli, l’erede al trono; un altro alla suocera di Umberto I, duchessa di Sassonia (nonché sua zia: non sapevo che la regina Margherita fosse sua cugina prima.. sarà per questo che l’erede fu così poco brillante?). Come in tutte le visite guidate, non manca la storia piccante: al I piano nobile il passaggio segreto che permetteva a Umberto I di uscire al volo dalla reggia e raggiungere l’amante di una vita, la duchessa Litta, conosciuta quando lui aveva 18 anni e lei 25 (ma penso che il passaggio servisse più in generale da uscita di servizio). E come in tutte le visite a palazzi tra ‘800 e ‘900 (castello di Miramare a Trieste, villa Campiglio a Milano) è interessante vedere la rapida evoluzione dei servizi igienici, considerando che quelli che vediamo sono il meglio disponibile all’epoca.

Però c’è un però: al momento di lasciare la Villa per insediarsi definitivamente al Quirinale, i Savoia la spogliarono di ogni opera d’arte e della maggior parte degli arredi; unico loro contributo, l’aggiunta di alcuni lampadari con il motto sabaudo FERT e forse le sopraporte con la corona ferrea al II piano nobile. A parte ciò, nella villa sono rimaste solo boiseries, parquets e qualche affresco che non si poteva asportare; peraltro, quelli voluti da Maria Teresa d’Austria e dal Piermarini ben più aggraziati di quelli tardo-ottocenteschi di pesante gusto, appunto, “umbertino” (anche se, essendo molto elaborati, sono quelli che piacciono di più al pubblico). Insomma, alla fine la Villa mi sembra una metafora dell’Italia sotto i Savoia (fatalità: ieri è morto l’ultimo discendente che avesse avuto qualche sogno di regno).

Tuttavia, in questo momento la visita è arricchita da una mostra di arte contemporanea: che va da un magnifico “Ratto di Proserpina” di Francesco Messina, capolavoro di stile tradizionale,

a lavori contemporanei, passando per maestri dell’Informale come Vedova:

e i fratelli Afro e Mirko Basaldella:

abbiamo poi una sala dedicata a Isgrò, non solo le note “cancellature” ma una impressionante scultura allegorica (la decadenza dell’Italia, accompagnata da un sonoro russare dell’Italia turrita):

E completo gli esami con un “poster strappato”di Mimmo Rotella; lascio in fondo altre immagini.

Non abbiamo visitato il III piano, dove è richiesto un biglietto supplementare per visitare una mostra di Mirò; storicamente destinato alla servitù, fu utilizzato nel dopoguerra per ospitare profughi istriani; il restauro ha mantenuto scritte sui muri che potrebbero essere interessanti.

Altre immagini

Ecco un’altra vista e la scheda del capolavoro di Messina:

La leggendaria poltrona Up di Gaetano Pesce:

Vasi di Venini:

Arte cinetica di Grazia Varisco:

Un’opera di Carol Rama e il mobile Evolution: